E’ una sera come tante, mi ritrovo sempre da solo

in questa vecchia stanza che ha pareti di cristallo.

Guardo fuori, ma non vedo che occhi tristi per la strada:

loro osservano la neve e oltre il bosco la pianura.

Giro gli occhi e mi accorgo del tuo ritratto accanto a me,

la tua presenza è sempre lieve, porti il sole anche se non c’è.

E penso a te, e penso a te

così lontana dal mio presente, e penso a te

io penso a te, io penso a te

così vicina alla mia mente, e penso a te

                                            [e penso a te]

Che sarà mai quella luce che diffonde quella foto,

terra acqua o forse fuoco, o forse solo il tuo amore.

Ora è tardi per parlare, è troppo tardi per dormire.

Non c’è rumore, non c’è presenza, tutto intorno si è fermato;

c’è solo un sogno inebetito, questo sogno che ho partorito

questa vita che ti ho dato, questo sogno che è vita.

E sogno te, e sogno te

così lontana dal mio presente, e sogno te

io sogno te, io sogno te

così vicina alla mia mente, e sogno te

                                            [e sogno te]