Riflessi d’autunno
È tempo della mente distratta
dalle incongruenti occupazioni,
come impegni mai presi
eppure sfacciatamente esigenti.
Come righe di polvere
bagnata dalla pioggia,
la mia coscienza sta.
Mi ci perdo e osservo.
Più in là poso lo sguardo:
spiove, da poco.
Senza fatica riassumo i miei perché
dentro a stracci occasionali,
mi basta un riflesso
e un rivolo ribelle
s’avvicina:
“ma come, tu che sei acqua
e puoi andare ovunque
scegli di scorrere da me,
a lambire il mio cervello,
per interrogarmi di più?”
Non risponde il rivolo ribelle.
È la sua natura non porre domande
né rispondere alle mie
e mi ricorda che tutto scorre,
mentre riflesso nella pozza vicina
vedo il volto di ciò che voglio,
di ciò che sono o forse no.
Respiro.
Dentro l’aria si riflette l’autunno,
dentro il petto fa battere il cuore
e mi guardo, mi cerco,
incerto mi aggiro
imbrogliando le carte
del mio poco sapere,
baro con me stesso
coi fugaci dubbi,
perché in fondo ho già scelto
e non certo per caso.
È caldo in viso il raggio felino
che di nascosto da nubi trascorse
mi sfiora la mente e mi parla di te.
Non lui viene a scaldarmi,
ma il cuore mai domo
di un attimo eterno
che sempre mi porta da te.
Poesie di Arnaldo Balatroni – Tutti i diritti riservati – E’ consentita la condivisione e la riproduzione solo citando l’autore.