Tristezza
Ti prende inevitabile.
Come fraseggio sciolto
Sull’avorio antico di un piano
Che inciampa nel suo ebano.
Sale dalle gambe
Con il flusso delle vene
Dall’estremità inerte
Raggiunge il suo crogiolo.
Forse potresti scappare.
Conservi con devota cura
L’anima inquieta
In eterna cerca di tempesta.
Sussulto d’orgoglio.
Cerchi accordi di maggiore
Cedi spazi agli archi maestosi
Intorno cadono foglie arrugginite.
La mente vaga senza catene.
Nelle mani miscele di elementi
Senza sapore, senza odore
Invisibili legami del cuore.
E respiri la nebbia.
Son gocce irridenti
Dei pensieri raggianti
Sono attimi di seta
Gesti inconsulti
Come vita che scorre
E niente si oppone
Alla compagna di un’ora
Che non cela il suo nome
Ora come allora è solo…
Tristezza.