Solitudine
Urlato forte a squarciagola
il muto silenzio interiore
al pari di fredda corda spezzata
lacera le carni masticandole,
solca sprezzante i tessuti molli,
fa guado là dove ti senti rocca
e ne va maledettamente fiero
dello sconsiderato nero scempio.
Serpeggia muto silenzio infido
fa’ pure come tutto fosse tuo
quando sei solo padrone del nulla,
fa’ a brandelli la mia coscienza
nel tentativo di celebrarti re
o forse imperatore nefasto,
ancora vano sforzo patetico
il tuo, come sempre inutile.
Solitudine non è esser solo
preda del vacuo destino amaro
né restare stordito nella torma,
solitudine è muto silenzio
predatore potente e debole,
ossimoro per natura fragile
che anche questa volta contro di me
resta vittima della sua spada.